Il collega e amico Roberto Carlon ci presenta gli scatti realizzati per il suo libro.
"Fotografare Venezia è facile perché per un fotografo ci sono
mille opportunità, dalle persone, di tutte le razze, agli scorci di
impareggiabile bellezza e suggestione. Ma fotografare Venezia è nello stesso
tempo difficilissimo, soprattutto se si vuole creare qualcosa di originale. C’è
sempre il rischio del già visto, della foto-cartolina o copiare altri fotografi.
Per questo motivo da moltissimi anni, ogni volta che torno nella mia città ho
sempre con me la mia Pentax, per scrutare l’acqua e vedere in essa la città, i
palazzi, le barche, le persone. Le possibilità sono innumerevoli perché l’acqua
è mutevole, raramente calma, più spesso mossa dalle onde o da un leggero
venticello che crea quelle bellissime increspature, come fossero pennellate di
un pittore impressionista."
Fotografo in digitale con attrezzatura Pentax: Pentax K-r e
Pentax K3, zoom Pentax 60-250 e 18-135 e Sigma 10-20 oltre a varie ottiche
fisse.
Portfolio personale su Flickr:
http://www.flickr.com/photos/carlon/
"L’acqua rimane sempre un mistero, così trasparente ed
incolore si tinge di tutti i colori della vita, ne ha quasi bisogno, come una
donna –pur bella- deve truccarsi per apparirlo ancor più.
È fonte di vita e di ispirazione artistica da sempre,
esaltata specie dagli illuministi.
Venezia rimane la città d’acqua per eccellenza, le altre le
si possono rassomigliare un po’.
Il turista resta affascinato da questa accoppiata, chi ci
vive, invece, ha tempo periodicamente di coglierne i momenti giusti, la luce
particolare, trasformare il binomio acqua-città in esaltanti immagini visive.
È quello che ha realizzato Roberto Carlon nei suoi anni veneziani, riproducendo in questo testo pregiato gli
angoli della sua città natale con i ponti, le calli, le case, le chiese, le
persone nel vivere quotidiano riflettente nell’acqua dei canali. L’acqua
increspata crea delle vibrazioni, calma sembra uno specchio (magico), tanto che
vedere le immagini della città al “contrario”
toglie il concetto del banale riflesso
per dare una interpretazione artistica e personale della realtà."
(Danilo Susi - Presidente Amfi)
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